produciamo miele di acacia, tiglio, tarassaco, millefiori, melata con vendita diretta dal produttore al consumatore

...E DOPO TANTI SACRIFICI ECCO IL NOSTRO MIELE...

 ESCAPE='HTML'

Acacia

La pianta
Specie originaria del nord America, inizialmente coltivata a scopo ornamentale, attualmente diffusa ovunque come pianta infestante. Diffusa lungo fiumi e argini e nelle zone collinari.
Fioritura: maggio.
Potenziale mellifero: molto buono.

II Miele
E' uno dei mieli più conosciuti ed apprezzati, in quanta riunisce le caratteristiche maggiormente gradite al consumatore. In Italia viene prodotto soprattutto nella zona prealpina e in Toscana, ma se ne raccolgono partite di discreta purezza anche in molte altre regioni. Nel bresciano viene prodotto in pianura e nelle zone pedecollinari e collinari. Se ne importano ingenti quantità dai paesi dell'est Europa (soprattutto Ungheria) e dalla Cina. Dal punto di vista compositivo è caratterizzato da un alto contenuto in fruttosio, responsabile delle caratteristiche fisiche e dell'elevato potere dolcificante.

Aspetti organolettici
Esame visivo. Statofisico: resta liquido a lungo, può intorbidirsi per la formazione di cristalli, ma non cristallizza mai completamente. Colore: da quasi incolore a giallo paglierino chiaro.
Esame olfattivo. Odore: di debole intensità, leggermente floreale, può ricordare il profumo dei fiori di Robinia, generico del miele, di cera nuova, di pera cotta; a volte l'odore viene definito poco fine, di "straccio bagnato", di carta.
Esame gustativo. Sapore: molto dolce,fino a essere stucchevole, poco acido. Aroma: delicato, poco aromatico, tipicamente vanigliato, confettato, di sciroppo zuccherino, poco persistente.

******************************************************************************************************************

Millefiori

In genere si definiscono millefiori (multiflora o anche poliflora) quei mieli che non sono uniflorali. Questa definizione al negativo non deve essere intesa come un'assenza di carattere o una minore qualità di questi mieli. Quello che non è vero e che non esiste un'unica categoria di millefiori ma tante quante sono le possibili combinazioni di piante. Ogni millefiori possiede proprie caratteristiche che si ripetono di anno in anno con variazioni più o meno importanti, ma che non nascondono la base: il paragone con le annate del vino è il più appropriato. A volte i millefiori sono caratterizzati da una presenza botanica che prevale e che costituisce il nucleo del miele, ma che è accompagnata da una costante flora concomitante che ne determina la specificità. In altri casi due fioriture in grado di dare anche raccolti separati si sovrappongono per diverse cause: molto conosciuto in tutto l'arco alpino il miele misto di castagno e tiglio, che coniuga due aromi diversi e molto forti, in un millefiori speciale. Altre volte le componenti del miele sono davvero mille, come capita per il prodotto delle fioriture di alta montagna. Dire da che cosa dipende quel certo aroma è davvero impossibile, ma il risultato è comunque straordinario. Si possono comunque distinguere in mieli millefiori di pianura primaverili (più chiari e delicati) ed estivi (più scuri e corposi) e in mieli millefiori di montagna, prodotti nel periodo estiva. Scoprire i diversi millefiori può essere un viaggio molto più appassionante di quello alla ricerca dei mieli uniflorali, con il grande stimolo apportato dal fatto che l'oggetto dell'eventuale scoperta costituirà una esperienza davvero irripetibile.

Melata

La Melata è una sostanza zuccherina prodotta da colonie di insetti, appartenenti principalmente all'ordine degli emitteri o rincoti che vivono a spese della linfa elaborata sottratta alle piante mediante il loro apparato boccale pungente-succhiante infisso sotto la corteccia. E' una secrezione vischiosa, zuccherina, contenente pectine, che imbratta la vegetazione in prossimità delle colonie di questi parassiti della pianta. Appena prodotta è trasparente, incolore, successivamente assume una colorazione scura in quanto su di essa si sviluppano numerose specie fungine la cosl detta "fumaggine" che è di colore nero. La melata viene raccolta dalle api specialmente nelle zone povere di fonti nettarifere oppure nei periodi di scarsa importazione di nettare. II miele di melata è caratterizzato da un colore più scuro rispetto al miele di nettare. II sapore è leggermente più aspro, la cristallizzazione è più lenta. Nella melata il contenuto di glucosio è minore rispetto al miele di nettare, il PH è tendente all'acido, data la maggiore presenza di acidi liberi e totali. Inoltre nella melata vi è maggiore presenza di minerali oligo-elementi come il ferro, il magnese, il rame, ecc.
Nel miele di melata non si notano granuli di polline, mentre vi si trovano corpuscoli microscopici dati da spore di funghi che si sviluppano sulle melate, alghe, ecc. La melata ha un potere nutritivo ire volte superiore al miele di nettare, inoltre presenta buona capacita di bloccare l'attivita batterica. La conservabilità del miele da melata e superiore a quella del miele da nettare. In molte zone dell'Europa e dell'Italia la produzione del miele da melata è economicamente più importante di quella del miele da nettare. Le specie di insetti produttori di melata sono parecchi ma solamente alcune di esse, in particolare gli afidi, sono veramenti importanti per l'apicoltura.

LE NOSTRE API


L’ape mellifica ligustica -o ape italiana-  è diffusa in quasi tutto il territorio italiano, dalle zone pedemontane del Nord fino alla Calabria. L’ape ligustica si differenzia dalle altre razze perché le operaie hanno i primi segmenti dell’addome di colore giallo chiaro, le regine sono gialle dorate, con enorme capacità di ovodeposizione, la colonia è operosa e docile e poco portata alla sciamatura. Di negativo le colonie hanno la tendenza al saccheggio e alla deriva. Le regine di razza ligustica vengono esportate in tutto il mondo, ceppi puri di api ligustica si trovano ormai solo in un’ isola di fronte l’Australia.

La propoli

La propoli è una sostanza resinosa raccolta dalle api nelle gemme di certe piante: pioppi, betulle, salici, ippocastani, pini, abeti, querce, olmi, ontani. L'ape stacca un frammento di resina nella gemma con l'aiuto delle mandibole. Poi essa lo trasporta, con le zampe anteriori ed intermedie, nei contenitori pollinici delle zampe posteriori. Ammucchia più particelle resinose finchè il carico è completo, poi porta il tutto nell'arnia. Qui, alcune api operaie incaricate di tale lavoro, liberano la bottinatrice dalla propoli raccolta e, prima di immagazzinarla, la arricchiscono delle loro secrezioni salivali ricche di fermenti. La propoli ha un colore bruno, con tutte le sfumature possibili, dal giallo al nero, spesso con effetti rossastri e verdi. ll colore varia a seconda della provenienza. II suo odore è fortemente aromatico e sa di resina, cera e miele.
II termine "propoli" deriva dal greco "pro polis", cioè "davanti" o meglio "a difesa della città". L'uso più evidente che le api fanno infatti della propoli è per chiudere in parte l'ingresso dell'alveare allo scopo di proteggere la colonia dai rigori invemali e dai numerosi predatori. Con la stessa sostanza le operaie ricoprono tutti i corpi estranei penetrati all'interno dell'alveare, quali ad esempio le spoglie di una bissca o di un topo, troppo ingombranti per essere trasportate fuori dall'alveare. Così facendo le api evitano il propagarsi di infezioni nell'arnia.

La propoli è così composta:

    resine e balsami 50-60%
    cera 30-40%
    olii essenziali 5-10%
    polline 5%
    altre sostanze 5%

Proprietà terapeutiche. L'uso terapeutico della propoli si basa su ben determinate proprietà connesse alla sua origine e composizione, che sono:

    battericide e batteriostatiche su molti batteri patogeni, cicatrizzanti, riepitelizzanti,
    antifungine, antivirali, stimolanti delle capacità immunologiche dell'organismo,
    anestetiche,protettiva ed elasticizzante delle pareti dei vasi sanguigni,
    favorente i processi biochimici dell'assunzione da parte delle cellule della vitamina C,
    antinfiammatoria a livello delle mucose e delle articolazioni.

La propoli, pura od associata ad altre sostanze, si presta ad un numero infinito di preparazioni.

La tintura (alcool etilico e propoli) rappresenta forse una delle più antiche forme di impiego della propoli e sicuramente quella oggi più diffusa in campo medico-farmaceutico, erboristico e anche agricolo. La tintura si ingerisce diluita in acqua o latte (da 10 a 15 gocce in tre dita di liquido, a seconda della concentrazione della tintura), oppure viene utilizzata per fare gargarismi, tamponamenti, pennellature e inalazioni.

II miele al propoli (miele, alcool etilico, propoli) rappresenta un dolce espediente per facilitare l'assunzinne della propoli, il cui sapore aspro e pungente ne rende talvolta difficoltoso il consumo nella forma grezza.

L'oleum propolis (propoli in polvere, olio di oliva o di mandorle) presenta proprieta battericide, cicatrizzanti e rigeneranti e può essere impiegata nella cura di ferite, piaghe e ustioni.

La propoli in granuli o in polvere è indicata per tutte le applicazioni che richiedono un uso interno e in particolare per i disturbi dell'apparato digerente e urinario. In questo caso si assume un grammo di propoli tre volte al giorno prima dei pasti insieme ad acqua o latte e miele. La cura si inizia con un solo grammo il primo giorno, due grammi il secondo giorno, fino ad arrivare a tre grammi il terzo giorno.

L'utilizzo della propoli è diventato sempre più comune. nella preparazione dei cosmetici naturali destinati:

    all'igiene del cuoio capelluto (shampoo, balsami, lozioni, gel),
    alla pulizia delle pelli grasse (saponi, creme, unguenti),
    all'igiene dei denti e del cavo orale (dentifrici, gengidentifrici, colluttori, ecc.).

La propoli viene usata anche in artigianato come materia prima per la fabbricazione di particolari vernici per strumenti musicali a corda e mobili.

La propoli non si altera, se tenuta al freddo e al riparo dalla luce, anche per cinque anni e più.